Secondo consiglio: fregatevene del Pd

Queste primarie hanno dimostrato che il Partito democratico, pieno di vecchi, non conta un cazzo. Contano i cittadini elettori. Quindi fregatevene del partito democratico. Non investite più di tanto dentro. Il partito democratico siamo noi, mai iscritti (per repulsione a D’Alema e Penati il sottoscritto) ma partecipanti attivi ai comitati per l’Italia che vogliamo del 96, alla fabbrica del Programma, ai comitati per Pisapia e così via. Siamo noi il partito democratico. E noi valutiamo solo ed esclusivamente su un solo metro: risultati. In caso positivo siamo milioni di voti.

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Un consiglio per Renzi e Civati: Il quarto mancante di Pil

Tutta la storia italiana è storia occulta, dal Risorgimento a oggi. Lo sapete. Quindi primo obbiettivo: controllate l’arma dei Carabinieri, il vero esercito. Create una forza d’urto, vera. Dirigetela sull’obbiettivo vitale del quarto di Pil. Alleatevi alla migliore Magistratura. Togliete risorse all’inutile burocrazia dei sei livelli per convogliarla nella forza d’urto cruciale per la grande manovra. Mettete soldi nei vostri uomini e donne d’attacco. Tutto il resto (servizi compresi) seguirà.

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Si volta pagina

In meno di 30 giorni fuori Berlusconi e ieri fuori D’Alema. Un caso questa liberatoria contemporaneità. Oppure un segno dei tempi, del tempo della crisi verticale italiana e delle sue generazioni? Di fatto si volta pagina, dalle zecche e dagli scarafaggi del post fallimento del 1992. Peccato che Giuliano Amato, l’ultimo giapponese craxiano,  sia ancora in pista a far danni. E un altro che non posso nominare.

Comunque è molto. E’ molto sia per la destra che per la sinistra. Recuperiamo il quarto di Pil che va in criminalità, lavoro nero, evasione, livelli amministrativi abnormi, abnorme costo della politica. E con quelle risorse, che sono tante, facciamo ripartire l’Italia e questa giovane generazione schiacciata.

Basta con le cosche, le n’drine, le consorterie di affari cielline e rosse, gli inamovibili, i sei livelli burocratici, i rimborsi elettorali. Ridiamoci un futuro decente.

(questo mi aspetto da Matteo Renzi e da Pippo Civati. Lo so, è dura. Ma il resto sono chiacchiere)

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Renzi, Cuperlo o Civati?

Il secondo lo escluderei, l’erede designato di D’Alema e di una vecchia guardia Pd che, con il loro sistema di potere, ha fatto tanti danni all’Italia. Civati mi piace ma sembra solo un simpatico outsider, portatore di idee di sinistra moderna. Renzi mi piace per molte sue idee e posizioni ma mi comunica anche un senso di artificialità.

I sondaggi danno Renzi al 66%, Cuperlo al 20% e Civati al 12,7%. Se il pronostico tra i primi due fosse stato diverso non avrei avuto dubbi a votare Renzi. Stando così le cose credo che voterò Civati, da libero cittadino. Per aiutare un candidato di controllo, che mi piace, su un leader, che non mi dispiace, ma di cui mi fido solo al 70%

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Inventarsi la ripresa

Se esista una ripresa in corso non lo so. Di sicuro so che dobbiamo inventarcela. Al punto in cui siamo. Esiste una fonte che nessuno ancora ha saputo mettere al lavoro. La nostra intelligenza collettiva.

Spero di essere più chiaro nei prossimi giorni.

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L’acqua della camorra

Non ci voleva molto a capire che l’acqua di buona parte di Napoli è tossica, caro De Magistris. E, caro Caldoro, della conurbazione circostante. Inutile prendersela con l’Espresso.

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Anche lui con faccia come il….

Da Vendola davvero non me lo aspettavo. Dopo le risate, dimissioni.

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Ci aiuteranno?

Lo credevo, fino a qualche mese fa. Oggi invece comincio a non crederlo più.  C’è un’agenda nascosta in Europa. Non possono buttarci nella spazzatura come alla Grecia, perchè l’Italia è comunque troppo grossa e potrebbe destabilizzare il continente. Quindi non lo dicono, ci lasciano al nostro destino (costruito da loro), ci spingono a  divenire un paese senza sovranità, un fallito perenne dipendente dai suoi creditori. Il tutto con belle parole sulle “riforme strutturali” (il mantra del non compianto Monti).

Il pilastro di tutto questo è la moneta. In mano loro. Noi avremmo disperato bisogno di stamparla, finanziare investimenti e persino redditi minimi. Ma una Bce, unica banca centrale del pianeta che non può stampare moneta (a differenza eclatante della Fed e della Bank of Japan & of England), ci ha messo il cappio al collo.  Di Eurobond nessuno parla più.  E la ripresa alle porte, in Europa, è una truffa propagandistica.

Posso anche capire il rigore nei conti pubblici, la riduzione del welfare state. I desiderata degli estremisti del dio mercato. Ma quello che non capisco è perchè l’Europa non voglia o possa sostenere il recupero di paesi ormai alla frutta.  Da sempre le banche centrali hanno avuto questo potere, ben prima di Lord Keynes. La Bce no, è dimezzata. nessuno lo dice e sta letteralmente ammazzando la metà meriodionale d’Europa. C’è qualcosa di estremista, folle, persino satanico in questo. Mi ricorda un austriaco di Berlino.

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Letta e Napolitano: ci dite cosa volete fare?

Nessuno lo sa. E nessuno sa se finiremo per avvitarci. O siamo già in avvitamento.  Entro due anni, andando avanti così, saremo all’autodistruzione del paese. Ben oltre il 40% di giovani disoccupati e i 5 milioni di poveri.

Evidentemente Enrico Letta e Giorgio Napolitano hanno perso il senso del principio di precauzione.

Ci dicano che diavolo vogliono fare. Per una volta, seriamente.

P.s. Noi stiamo crepando sulla base di un trattato demente che ha creato una Bce, una banca centrale che, unica al mondo, non può emettere moneta anticiclica. Ci diamo una mossa al riguardo, please?

Saccomani, come tutti i tecnocrati di Bankitalia, ha un valore supremo: la stabilità. Capisco, specie se c’è ancora in giro Berlusconi. Ma ormai la situazione mi pare troppo grave per questo gingillo pre-politico.

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Letta, svegliati

Abbiamo avuto, dopo il noto pregiudicato, un professore governante, nemmeno brillantissimo in politica, ma almeno di una certa competenza tecnica. Il quale si era avvicinato, con qualche spiraglio di legge, alla vera riforma a costo zero capace di riattivare edilizia, meccanica, informatica e a seguire. La riforma a costo zero dell’efficienza energetica su un enorme parco di case e di tetti residenziali italiani, quasi tutti colabrodi (salvo Trentino, Friuli e alto Piemonte), quasi tutti parallelepipedi di cemento costruiti in tempi di vacche grasse energetiche e su cui i condomini italiani pagano il 20-30-40% in più dello stato dell’arte per riscaldarsi.

I conti dicono che sono miliardi di euro bruciati in gas o persino gasolio. I conti ci dicono che c’è un “giacimento” di qualche miliardo di euro all’anno di risorse a guadagno condiviso. C’è lavoro che si ripaga nelle coibentazioni dei tetti e delle facciate italiane. Ma Letta non lo sa, abbozza un legge di stabilità da spiccioli e spera che me la cavo. Ok.

Un altro patetico uomo di potere. Uno che non conosce nemmeno il paese. Il punto non era e non è difficile. Si tratta di far funzionare i contratti di servizio energia, creare una normativa perchè nascano nuove Esco per il residenziale, e soprattutto ottenere dalle banche non il solito salvataggio della decotta Alitalia, ma un impegno finanziario a medio termine negli investimenti diffusi (e redditizi) sul risparmio energetico dei condominii.

Ovvio, le banche non vogliono. Stanno finanziando ogni marcione che deve comunque essere tenuto su per ragioni di casta. E poi preferiscono fare soldi con la matematica dei derivati, piuttosto che metterli a medio termine su processi strutturali. Dio, a medio termine, come cento anni fa quando la moneta era qualcosa. Loro ormai operano ai decimi di secondo…..

Quadrare questo cerchio significa dare alla vecchietta, a parità di calore, il 10% in meno sulla bolletta per 30 anni. E insieme l’altro 10% (o persino 20) alla banca e all’Esco di gestione. Ci rimette l’Eni? Ma chissenenefrega.

L’edilizia (stavolta non per distruggere territorio ma per fare investimenti buoni) si rimette in moto. Insieme chi fa le cappottature, i materiali, l’elettonica di controllo. e su milioni di tetti.

Già ma per Letta tutto questo sembra troppo difficile. Più facile riempirsi la bocca di giaculatorie, ripresa qua e ripresa là.  Non sa nemmeno da che parte si comincia.

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