Letta, svegliati

Abbiamo avuto, dopo il noto pregiudicato, un professore governante, nemmeno brillantissimo in politica, ma almeno di una certa competenza tecnica. Il quale si era avvicinato, con qualche spiraglio di legge, alla vera riforma a costo zero capace di riattivare edilizia, meccanica, informatica e a seguire. La riforma a costo zero dell’efficienza energetica su un enorme parco di case e di tetti residenziali italiani, quasi tutti colabrodi (salvo Trentino, Friuli e alto Piemonte), quasi tutti parallelepipedi di cemento costruiti in tempi di vacche grasse energetiche e su cui i condomini italiani pagano il 20-30-40% in più dello stato dell’arte per riscaldarsi.

I conti dicono che sono miliardi di euro bruciati in gas o persino gasolio. I conti ci dicono che c’è un “giacimento” di qualche miliardo di euro all’anno di risorse a guadagno condiviso. C’è lavoro che si ripaga nelle coibentazioni dei tetti e delle facciate italiane. Ma Letta non lo sa, abbozza un legge di stabilità da spiccioli e spera che me la cavo. Ok.

Un altro patetico uomo di potere. Uno che non conosce nemmeno il paese. Il punto non era e non è difficile. Si tratta di far funzionare i contratti di servizio energia, creare una normativa perchè nascano nuove Esco per il residenziale, e soprattutto ottenere dalle banche non il solito salvataggio della decotta Alitalia, ma un impegno finanziario a medio termine negli investimenti diffusi (e redditizi) sul risparmio energetico dei condominii.

Ovvio, le banche non vogliono. Stanno finanziando ogni marcione che deve comunque essere tenuto su per ragioni di casta. E poi preferiscono fare soldi con la matematica dei derivati, piuttosto che metterli a medio termine su processi strutturali. Dio, a medio termine, come cento anni fa quando la moneta era qualcosa. Loro ormai operano ai decimi di secondo…..

Quadrare questo cerchio significa dare alla vecchietta, a parità di calore, il 10% in meno sulla bolletta per 30 anni. E insieme l’altro 10% (o persino 20) alla banca e all’Esco di gestione. Ci rimette l’Eni? Ma chissenenefrega.

L’edilizia (stavolta non per distruggere territorio ma per fare investimenti buoni) si rimette in moto. Insieme chi fa le cappottature, i materiali, l’elettonica di controllo. e su milioni di tetti.

Già ma per Letta tutto questo sembra troppo difficile. Più facile riempirsi la bocca di giaculatorie, ripresa qua e ripresa là.  Non sa nemmeno da che parte si comincia.

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