Mi ha rincuorato l’evento dei cinque candidati alle primarie del centrosinistra ieri sera su Sky. E’ stato un momento di civiltà politica in stridente contrasto con gli anni bui che abbiamo dovuto attraversare. E per anni bui mi riferisco quelli che vanno dall’uccisione dell’Ulivo, passando per D’Alema e poi il tardo Berlusconi fino ad oggi.
Ieri ho capito che questo passato possiamo lasciarcelo alle spalle. Non sarà facile nè garantito. La condizione è di andare avanti.
Cominciammo queste primarie con una investitura regale (necessaria ma un po’ penosa) di Prodi. Ieri si è discusso di politica, a cinque, e in modo moderno. Sono passati sei anni.
Già, allora ad ammorbare (ci) c’era il gran finale di mister Bunga Bunga. E ora, specie sotto la sferza di una generale depressione, mi aspetto che si acceleri verso la verità.
Quindi mi aspetto, tra qualche anno, che un candidato di una primaria Pd, contestualmente alla legge sul conflitto di interessi, dichiari regole concrete di separazione interne, una muraglia cinese tra il Pd e le cooperative rosse. Tanto per fare un esempio semplice semplice. E comprensibile a tanti cittadini e imprenditori.
Un problema di poteri estranei al Pd ( ma frutto del passato Pci) che Renzi ha in buona parte “creativamente interpretato” con il termine “rottamazione”.
Da “rottamare” infatti (e si veda il caso di Sesto S.Giovanni) non sono stanto le singole persone ma un assetto di potere. E di poteri. Ma confido che si arriverà anche a questo. Fino a un assetto politico, quantomeno a sinistra, decente.