Regione Sicilia, e poi Lombardia e Lazio

La rivoluzione politica siciliana è potenzialmente bellissima. Personalmente la interpreto così. Gli 800mila elettori che hanno deciso di astenersi sono, in gran parte, soggetti che vivono culturalmente (e praticamente) la politica come scambio. Io ti dò il voto e tu mi dai qualcosa.

La regione Sicilia, con i suoi 150mila stipendiati (diretti e non) è il prodotto di questa politica di scambio, e non di progetto.

Ora però i soldi sono finiti. La Regione è a rischio ravvicinato di bancarotta.  Ora, comunque vada, si aprirà la fase, durissima, del riequilibio.

In questo contesto si inserisce il 15% conquistato da M5s. A leggere le biografie dei giovani eletti si capisce che siamo in presenza di attivisti di progetto. Dalle scorte civiche ai magistrati di Caltanissetta promosse da Cancelleri alle iniziative nell’agricoltura a km zero.

Non sembra che si aspettino scambi, per sè o per altri. Ma nuovi spazi per generare sviluppo, speranze concrete per i giovani siciliani.

Qui si gioca la vera sfida di Crocetta. Non nel ragganciare i resti della vacchia politica. Ma nello stabilire, sui progetti, un sistema di connessioni. Fondamentale anche per la sua dichiarata attività di risanamento.

Tra poche settimane, concludo, uno scenario simile potrebbe presentarsi in Lombardia. Invito quindi il Pd a una seria riflessione. Sul futuro dell’Italia.

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3 Responses to Regione Sicilia, e poi Lombardia e Lazio

  1. dieta says:

    L’Erasmus, il famoso progetto nato per incentivare lo scambio culturale tra studenti appartenenti ai vari Paesi dell’Unione Europea promuovendo periodi di studio e di vita all’estero, rischia di chiudere per fallimento. Dopo aver fatto viaggiare più di 3 milioni di studenti, il fondo di finanziamento sembrerebbe essere rimasto al verde, lasciando così un velo di mistero sul futuro dell’intero progetto esistente fin dal 1987.