Taiani e Majorino si, ma Pisapia proprio no.

Leggo un’intervista a Gad Lerner in cui raccomanda a Sala di stringersi intorno a Pisapia e agli assessori della scorsa giunta che hanno fatto meglio (e premiati dagli elettori), come Cristina Taiani (innovazione e lavoro), PierCarlo Majorino (servizi sociali) e qualche altro.

La raccomandazione mi sembra condivisibile salvo che su un punto, ma grosso come un grattacielo. Pisapia. Che  è stato il responsabile di questa profonda crisi della sinistra milanese, con la sua inopinata scelta, della scorsa primavera, di non ricandidarsi.

Questa scelta quelli come me, che hanno partecipato attivamente nei 5 anni di consiliatura, ce l’hanno ben pesante sullo stomaco. Meglio che Pisapia sparisca dalla scena, perchè sta producendo, e di continuo, solo danni. E finirà per far perder pure Sala. Quando si fa fotografare esultante con Renzi, quando dice a Radio popolare che non ha ancora deciso e si sta studiando le carte di un referendum costituzionale chiaramente orientato (con l’Italicum) a una Repubblica dei nominati, quando non ha fatto il sindaco lasciando gli affari della città di fatto in mano a un avvocato conservatore chiamato Lucia De Cesaris….

Pisapia farebbe bene in questi 15 giorni a farsi una bella vacanza. Lasciando Sala e il meglio della sua giunta (non certo la penatiana Rozza o l’ex manager Mediaset D’Alfonso) a cercare di spiegare una identità che comunque ha prodotto meglio della compagine Moratti.

Se ci riescono. Hanno sul groppone il terribile 2011 di Mario Monti, il carico fiscale che hanno dovuto imporre, il debito accumulato da Albertini e Moratti. Ma tutto questo non lo spiegano ai milanesi. E così, tra annunci incomprensibili e incapacità di dire la verità su uno stato italiano fallito, restano schiacciati dentro i loro stessi comodi silenzi.

No, Pisapia, vai al mare che è meglio. Magari sul gommone di Lerner.

Da un ex compagno del Berchet.

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