Il ritorno della Dc

Gli animi antichi, le fondazioni bancarie, la Cassa depositi e prestiti, il salvataggio del salotto buono Generali, i patrimoni di Santa Romana Chiesa. In una parola: la finanza cattolica, l’unico pilastro ancora rimasto saldo, sta liberando il suo personale politico, vecchio e nuovo. Verso il nuovo leader, Mario Monti.

E’ un bene, è un male? In termini relativi, su questa destra belusconiana e leghista fallita, è un bene. In termii assoluti questo denuncia la debolezza del Pd, partito condizionato di interessi interni pericolanti, dal Monte dei Paschi in coma alle grandi cooperative edilizie rosse con l’acqua alla gola di un comparto del mattone crollato.

Certo, sarebbe stato meglio un Pd rivoluzionato. Ma non so se nemmeno Renzi sarebbe riuscito a sottrarsi a questi condizionamenti.

Quindi la nuova Dc (di sinistra) è in termini relativi, e purtroppo per la vetustà della proposta politica, un bene.

E’ una sorta di commissario fallimentare collettivo, che deve operare per conto di Bruxelles (e della sicurezza patrimoniale italiana) fino a sufficienti “aggiustamenti”.

 

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