Monti contro Berlusconi, Ambrosoli contro Maroni

Se si candiderà, e si candiderà bene, Monti forse ha fatto ieri il suo capolavoro politico.Ha generato, in un giorno, un fronte moderato, e esteso alla sinistra, in grado di sconfiggere il rigurgito berlusconiano.

E ha messo la sua faccia a garanzia per l’Europa, e forse dei mercati.

Un fronte moderato simboleggiato da due nomi, il suo e quello di Ambrosoli, estremamente competitivi sull’elettorato di ceto medio. Considerando poi l’effetto positivo delle primarie del Pd sulla sua base popolare, le chanches complessive di una coalizione di centrosinistra sono da ieri nettamente salite.

A questo punto Berlusconi e Maroni dovranno per forza cercarsi i voti nella terra di nessuno battuta da Grillo. Il mondo emotivo dell’astensione, il sottobosco dei furbi, gli estremizzati. Quelli che non sanno nemmeno cosa è successo e non successo nei dieci anni in cui Berlusconi portò dal 100% del Pil al 120% il nostro debito pubblico. E non sanno che l’attuale recessione segue, nella sua intensità, la sua decisione di accettare l’anticipo al 2013 del pareggio di bilancio. Una decisione che gli fu imposta in quanto, anche, soggetto inviso e impresentabile, dopo le ripetute e note vicende a sfondo sessuale.

Sarà dura anche per Maroni, dove il ricordo delle gesta del Trota, e i diamanti di Rosy Mauro, sono ancora vivi nell’immaginario del popolo lombardo.

Ambedue vogliono a ogni costo sopravvivere a sè stessi. Sarà interessante vedere cosa si inventeranno, in un campagna elettorale corta (per fortuna) con minore possibilità di martellamenti mediatici e pubblicitari.

Se quindi davvero si candiderà Monti credo che per loro sarà davvero dura. E per l’Italia si sarà attenuato il rischio di un avvitamento finanziario e economico (ricordiamoci, più spread più tasse, è matematico).

I miei migliori auguri quindi (e non solo di buone feste) a questa coalizione estesa di governo. Perchè il 2013 segni con il pareggio dei conti anche la riduzione reale dell’evasione fiscale. E quindi risorse per investimenti e lavoro, da quel 25% del Pil sottratto e nascosto. A tutti noi.

This entry was posted in home. Bookmark the permalink.

Comments are closed.