Allacciate le cinture, è tornato

Ovviamente Berlusconi. Sempre più rinserrrato nella sua impalcatura corporea (che ormai mostra qualche cedimento). Sempre più ossessionato dalle sue paure giudiziare e dalla sua addiction per il potere.

Senza nessuno che sia in grado di fermarlo intorno a sè. La maledizione dell’Italia ricomincia. Ora Berlusconi comincerà una bella campagna elettorale tutta emotiva, tutta da salvatore della patria, tutta antieuropa. Dopo che lui, ripeto lui, accettò l’anticipo del pareggio di bilancio al 2013 da un muro di leader europei disgustati dal suo bunga bunga.

Quell’anticipo, quell’impegno irrevocabile è oggi la causa principale della fortissima recessione che stiamo vivendo (si veda qui).

Ma lui non dirà mai una parola di autocritica sull’abisso in cui ci ha spinti. No, se la prenderà con Monti, che invece non poteva non confermare, in piena emergenza, le decisioni prese dal suo predecessore.

Il principale responsabile dell’attuale disastro è quindi lui. Ma i suoi staff di marketing sapranno come girare le frittate.

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