L’analisi precedente, a dispetto della sua apparente farraginosità, ci permette di capire il vero problema dell’Italia. Se anche la più accreditata delle sue grandi forze politiche (il Pd) non riesce a partorire un progetto all’altezza della crisi italiana, siamo in presenza di un enorme gap di credibilità.
Dal 2013 al 2020, almeno, l’Italia varà vitale bisogno di reistituire un sistema di regole, degradatosi in decennio (ben prima della megalegislatura Craxi-Berlusconi). E’ l’unica possibilità per restare sui mercati e per investire in capitale umano, industria e futuro.
Infine per tornare a risparmiare e avere finalmente un’accumulazione produttiva di capitale, bloccatasi dagli anni 60.
Questa vicenda (reale) è poco insegnata persino nelle facoltà di economia italiane. Ci tornerò, ma non voglio tediarvi con gli antichi relitti della grande industria italiana, dal 1950 ad oggi.
Oggi il passaggio si chiama legalità come motore del risanamento. E nessuna forza politica lo ha realmente in programma. Non il Pdl, non Grillo, solo a fugaci mezzitoni il Pd.
Quindi….chi può impersonare questo progetto vitale?
Il 117 sta già votando. Gli italiani denunciano alla Guardia di Finanza, a ritmo doppio, evasioni, illegalità e lavoro nero. C’è meno rassegnazione e omertà, anche a causa della crisi. Qualcuno credibilmente ha però, fin da gennaio, dato il segnale giusto. Questo governo.
Diciamocelo chiaro. Invito caldamente a ripetere nelle urne questo fenomeno. Fino a coinvolgere quel 45% degli elettori messosi alla finestra.
In alternativa: che Bersani e il Pd la smettano. Caccino i corrotti (Penati in primis) e scrivano (e poi attuino) un progetto politico come si deve.