Il dibattito politico italiano (e europeo, e pure Usa) è proprio ridicolo. Sembrano i polli di Renzo del Manzoni, che si beccano prima di essere scannati.
Sono ossessionati da una crisi economica figlia di una crisi finanziaria figlia di un’altra crisi che non riescono a capire.
Non vedono il bandolo della matassa.
E’ la terra in crisi, e l’umanità che sta sulla sua superficie. Che si è espansa e globalizzata troppo, almeno rispetto agli equilibri possibili con le sue tecnologie primitive (petrolio, carbone e vecchio nucleare a fissione in primis)
Il clima sta oggi degenerando, e per l’intero pianeta. Qui una immagine eloquente. Quanto tempo abbiamo prima che le temperature (quantomeno dell’emisfero nord) crescendo inneschno effetti cumulativi incontrollabili?
Ieri pensavano trenta. Poi gli ultimi dati dai ghiacci del polo nord parlano di un processo in accelerazione…(guardate le curve delle medie decennali nel grafico… e guardate il 2012…)
Dieci anni? Bene, in dieci anni dobbiamo sviluppare una nuova sostenibilità globale. Uno sforzo senza precedenti, una ricerca, un lavoro e un progetto inaudito. Abbastanza per spazzare via l’ineguaglianza attuale e per generare una ripresa su vasta scala. Un’attività vera, vitale. Mica i gadget cinesi.
Ma questi omuncoli che parlano, parlano, parlano lo capiscono? E se magari sì perchè ci mentono?
Forse perchè questo tema, realmente vitale, non porta consensi, rispetto al solito nevrotico oggi e domani? Forse perchè le nostre democrazie non ci permettono di pianificare nulla a dieci anni? Nè di decidere nulla contro le grandi lobbies di potere? Nè di battere corruzione e evasione che ci rubano un quarto del Pil?
In tal caso, stando almeno ai cicli di scioglimento dei ghiacci del nord, siamo tutti morti. Poveri come ricchi.