Oggi sia il Corriere che la Stampa, e soprattutto l’eretico Fatto Quotidiano mettono in risalto la grande questione politica all’ordine del giorno. Contrastare le previsioni politiche pessimistiche di Moody’s (non ingiustificate). E dare subito ai mercati un segnale di persistenza a medio termine dell’esecutivo Monti, mentre la crisi si aggrava e Spagna appare sull’orlo del default.
Sei regioni spagnole infatti sono al limite del crack, tra esse le grandi Catalogna e Andalusia, mentre Valencia (uno degli epicentri dell bolla immobiliare) lo ha già fatto. Il passo è breve perchè Madrid si metta nelle mani della troika (Ue-Fmi-Bce), come la Grecia.
E la Spagna è il nostro vicino più prossimo.
In effetti, per non essere trascinati a breve nel gorgo, il “segnale Monti” (e il parallelo azzeramento del “rischio Berlusconi”) appare l’unica carta giocabile, di fronte anche ai tempi lunghi tedeschi per l’avvio dell’Esm e l’entrata in operatività della Bce.
Riforma elettorale subito e elezioni in autunno, quindi. Con una indicazione chiara del premier. E congressi di partito per proclamarla immediate. Prima che sia troppo tardi.
—————
Ps Un governo di medio termine, guidato da una persona credibile, è la prima condizione, e necessaria, per il processo di rientro del debito pubblico italiano sui risparmiatori italiani.
Consiglio anche al Movimento Cinque Stelle una seria riflessione sul tema.