Sono proprio stufo di sentirmi parlare addosso di antipolitica da parte di dalemiani, penatiani, berlusconiani, leghisti e altri. Ogni volta agitano questo spauracchio. Ogni volta, in particolare, che evocano il mostro Beppe Grillo.
Oggi un altro bel tassello nella collana infinita della truffa e dell’assalto ai nostri soldi, in salsa bossiana. Ieri il rinvio a giudizio del grande Penati, mai dimissionario. Poi la farsa in Parlamento in cui Pdl e accoliti hanno sabotato la legge anticorruzione e sul falaso in bilancio. E così via. Questa è antipolitica in senso proprio, ed è politica partecipata democratica quella di chi si indigna, rifiuta e passa ad altre forze politiche.
Purtroppo questi figuri restano sui loro scranni forti del ricatto su un’Italia mezza fallita, che ha bisogno vitale di emergenze di governo a breve. Un fallimento che hanno peraltro creato loro.
Il risultato delle non regole è che corruzione e malaffare generalizzato estorcono il 25% del Pil italiano, di fatto impedendo ogni reale manovra di ripresa. Quindi la casta inamovibile genera la paralisi, nonostante le belle velleità di Monti. E la paralisi stagnante finisce per favorire la parmanenza della casta.
Questo è il circolo vizioso che sta facendo letteralmente implodere l’economia, le vite e la democrazia in Italia.