Ora sta a noi

«Queste esperienze locali devono diventare nazionali. L’Italia stava annegando, quindi serviva un salvagente, cioè il governo Monti. Noi lo ringrazieremo sempre. Ma a un certo punto la parola dev’essere restituita agli elettori. Ci vuole un altro passo. Anche perché, attenti, Berlusconi non è sparito, sta lavorando».

In queste parole di Giuliano Pisapia sta il nocciolo, quantomeno per il movimento arancione, della svolta impressa lunedì 13 marzo al teatro Smeraldo da Libertà e Giustizia al quadro politico italiano.

Il suo manifesto, stilato dal costituzionalista Gustavo Zagrebelski e firmato in rete da 40mila persone, afferma un concetto molto semplice e quindi rompe un tabù. Il governo Monti, dei tecnici, è necessariamente a termine, pena l’autodistruzione della democrazia in Italia. Ad aprile-maggio dell’anno prossimo si dovrà tornare a votare. Ma, con i grandi partiti scossi da continui scandali di corruzione e in calo verticale di consensi e di fiducia (gli ultimi sondaggi li danno al 6%, persino sotto le banche, dato unico in Europa), è urgente una profonda riforma della politica, alias nuovi progetti politici e nuove leadership.

Volutamente, ha spiegato Sandra Bonsanti coordinatrice di L&G, Milano è stata scelta come assise del convegno. La città che nell’estate scorsa ha per prima battuto il berlusconismo, e avviato un nuovo corso politico. Con la partecipazione e l’equità. La cifra dell’intervento di Pisapia che, di fronte ai duemila convenuti nel teatro milanese, ha ricordato episodi anche di oggi, dalle segnalazioni spontanee per salvare i clochard dal grande freddo ai biglietti del tram gratuiti per i disoccupati. Ma è anche una cifra nazionale, che si estende oggi alla corsa di Doria a Genova. E domani?

Si sta facendo un po’ di dietrologia dietro il manifesto di L&G e la serata dello Smeraldo. C’è chi sostiene che Carlo De Benedetti, patron dell’associazione, abbia spaccato il “partito di Repubblica”  in contrasto con Scalfari (che sostiene un governo Monti “lungo”, per almeno un legislatura di risanamento) con un progetto innovativo, forse una “lista civica nazionale” in cui i nomi di spicco sarebbero proprio le due star della serata, Giuliano Pisapia e Roberto Saviano. Possibile? Forse. Probabile, no (difficile pensare che Pisapia lasci il suo impegno da sindaco per correre nel 2013). Politicamente sensato? Sì.

Per capirlo restiamo sui messaggi dello Smeraldo. Che, se letti con attenzione, formano un progetto.

In un’Italia in crisi profonda, con impoverimento diffuso, evasione, corruzione e criminalità dilagante la tesi di Roberto Saviano è che una reale politica di contrasto alla corruzione (su cui il governo attuale, condizionato dal Pdl, tituba)  i capitali criminali poterebbero essere colpiti e recuperati. Si tratta di ben 160 miliardi all’anno, frutto di spaccio di morte, estorsioni, distorsioni della concorrenza…160 miliardi, pari all’8% del pil italiano. E se vi aggiungiamo altri 60 di corruzione e 150-200 di evasione ecco che un futuro governo della legalità, di cui Saviano è un simbolo, potrebbe attaccare circa il 25% del Pil , oggi rubato a noi o evaso. Risorse per investimenti, politiche sociali, reale ripresa.

L’altro messaggio credibile, quello di Pisapia, è che legalità e partecipazione possono andare in sinergia. Fino a propagarsi da Milano a Genova, dallo spazio locale allo spazio nazionale.

Sogno? Beh, si. Ma era appunto questo lo scopo della serata di L&G dello Smeraldo. Mettere in moto un sogno, una prospettiva positiva. E pare riuscito. Compresa la sibillina frase in chiusura della Bonsanti sulla discussione dentro L&G  sul tema di <un partito nuovo, ma completamente diverso da quelli di oggi>. Un partito arancione nazionale? Chissà.

Un fatto è però certo. Chi ha lavorato e lavora all’esperimento milanese, dopo ieri, ha qualche serio segnale per non mollare, anzi per costruire ancora di più. E’ nelle cose.

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6 Responses to Ora sta a noi

  1. Cristiano says:

    Confesso di essere molto Scalfarino in questo frangente.

    Ho enorme rispetto e simpatia per il movimento Arancione e LibertaEGiustizia.
    Ma tu stesso hai usato nel post una parola, sogno, per indicare alcune delle ottime volonta’ che essi esprimono, ma che purtroppo gia’ a me personalmente indica che non sono (al momento!) ideali come guida del paese.
    Lo potrebbero essere pero’ come sostegno di un governo del paese, rimanendo alla guida degli Enti Locali come sono ora (quando ce la fanno, da piangere quello che e’ successo alle primarie di Palermo).

    Se proprio chiedete la mia opinione, l’Italia se vuole rimettersi in sesto, non puo’ permettersi il lusso di giocarsi un gigante come Monti nel ruolo di Premier.

    Vorrei vedere un quinquennio-Monti libero dal condizionamento Berlusconiano.
    E Ilvo Diamanti ci dice oggi che una invisibile Lista-Monti esiste, e porterebbe un sacco di gente (tra cui me, che non voto dal 2006, per DiPietro quella volta) a tornare a votare.

    http://www.repubblica.it/politica/2012/03/19/news/presidente_partiti-31797464/?ref=HREC1-8

    Io non voglio pensare che l’Italia possa fare con tranquillita’ a meno del movimento arancione e dei suoi progetti e della sua freschezza.
    Ma non voglio neanche pensare che il movimento arancione pensi di poter sacrificare personalita’ come quelle che oggi sono al governo al grido di “non sono di sinistra”, “non sono state elette”
    (Come ho sentito parlando con altri. E rispondo: Lusi e’ stato democraticamente eletto…e la povera Borsellino ultra-democraticamente scartata…).

    P.S. ma a parte quello che ha gia’ pubblicamente motivato, per quali altri motivi DeBenedetti si e’ rotto della situazione-Monti?

    • Roli says:

      .4. Starting from there people under ssrtes like Merkel and Sarkozy will likely react to actions like that (as we have seen earlier)with irritation and that is it.5. The Eurobond option as proposes by some is another example. It basically means a referendum in Germany (aka around 0% change of being accepted and only wasting more time). So again totally useless and only creating more confusion and irritation with Merkozy and Co.6. So like before it would only be for the UK homeaudience. Where it will be hardly useful, it would be more efficient to keep out of scandals at least for a week or 27. The moment might be near that the EU/EZ gets the shock that makes it possible to reneg its conditions (not only for the UK). Either because the thing falls apart or because the UK is needed for a solution.8. The UK needs support there the logical ‘partners’ are eg Germany and Holland and further North and East. No use to irritate the big one with points that most likely won’t make any difference anyway. Better prepare for when the chance comes up.At least if you want results. If you want to show your principles or play a further act for the homecrowd it is different.9. The UK is not the City/Financial markets or the ratingagencies. Cameron can only speak for the UK as a country (and as said is hardly relevant in the discussion). In this respect the 10 Bn or so to the IMF have been given away as it seems much too easily. Let Merkel convince him to do it.

  2. beppe says:

    Libertà e Giustizia fa un’impeccabile previsione politica, sulla natura a termine del governo Monti. E cerca di proporre una svolta con nomi nuovi. Non fa una grinza: se Monti non correrà, ecco l’alternativa ai partiti decotti. Se correrà, ecco la nuova opposizione. In ogni caso il king maker DeBenedetti ha raggiunto il suo obbiettivo, in modo win-win con il paese.

  3. Cristiano says:

    Un nome di un candidato Premier 2013 espresso o cmq sostenuto da Liberta’eGiustizia e Movimento arancione?
    Un barlume di nome a 14 mesi di distanza?
    Un eco lontano?
    Uno che poi deve andare a parlare con Obama, con la Merkel, con la BCE, con la Cina, con il Brasile, con l’Africa, con Putin?
    Ber…sani?
    Pisapia?
    Umberto Eco?
    Cosolini?
    (che iddio mi punisca per la mancanza di rispetto per gli ultimi 3, prego di andarmene all’inferno per questo)

    Ma soprattutto: se Monti decide che ne avra’ avuto abbastanza e non corre: a chi permetteremo di essere candidato da quell’altra parte?

    • Beppe says:

      Un dato mi pare certo: se Monti corre Berlusconi ha chiuso. E questo dovrebbe far riflettere molti. Magari che stanno cercando di posizionarsi per un 20% di opposizione allo stesso Monti.

      • Ludmila says:

        Great post.Cameron seems to have no strategy at all in this reargd.With EU issues it trying to keep some sort of balance between a majority anti-EU electorate and the relations with their closest neighbours. And fully on the automatic pilot.In this issue it simply looks as a cheap excuse for the bad UK economy, which he knows many will blaim him for (probably the rest is considerably worse, but that is another issue). But with an excuse like this that will happen anyway.This was an issue with nothing to gain at the voter side and possibly spoiling things at the Europe side. So in another way: ‘better keep your mouth shut’. As you mentioned.It also gives imho an indication that he has no strategy towards the EU. I even doubt if he has some clear goals/targets he want to achieve. It simply doesnot look that way.The UK wanting its rights back means that you get into complicated legal and international political stuff. You need to have an idea what you want, how to achieve that, and if the solution is really working.You have to do your homework on that.If an opportunity arises it is likely sudden and and under a lot of timepressure. If you donot do your homework you are more likely to miss the opportunity as well as ending up with some ad hoc solution without any structure in it (and likely being worse than the problem it was supposed to solve).