Volantino elettorale

Questo è un invito indecente. A prendere in considerazione un voto alla lista radicale. Nella mia persona ma, soprattutto, in quella di Marco Cappato, che negli scorsi 5 anni in consiglio comunale ha lavorato in modo impeccabile, come oppositore e come consigliere.

Vi spaventa la possibilità che, votando i radicali, poi vincano Parisi e Salvini? Per questo, anche a denti stretti pensate di votare Sala? Niente paura, potete votare persone serie come i radicali al primo turno. E al secondo fare barriera, come me, a una destra sempre più pericolosa.

Potete votare, per esempio, uno con un progetto in testa. E dal 1994. Mi conoscete. Con Fiorella de Cindio, mia moglie,non abbiamo mai smesso di lavorare sulla partecipazione (http://www.partecipami.it). Da volontari. Ora però è necessario esserci nel palazzo. Perchè la partecipazione è diventata bilancio partecipativo ufficiale per 1,5 milioni di di milanesi. E non ci piace come stanno contrabbandadocela. Non vogliamo essere presi in giro ogni 12 mesi, con ristretti comitati sorteggiati da lorsignori. E progetti votati un tanto al chilo.

Questo non è un ammennicolo per qualche assessore. Domani infatti la partecipazione civica potrà diventare anche ben oltre. Ovvero Crowdfunding di opere pubbliche e autentiche public companies. Sulla rete questi trend sono evidenti, per l’innovazione. Negli scorsi tre anni oltre un miliardo di dollari è stato raccolto in iniziative di crowdfunding. A Bologna per il restauro di San Luca hanno raccolto 340mila euro da oltre 7mila sottoscrittori. E noi vogliamo portare questa opportunità sistematicamente dentro la città, con una politica attiva di Palazzo Marino (che non sia partecipazione pilotata fatta dagli amici per gli amici, come finora).

Se questo funziona (come credo) le conseguenze potrebbero essere piuttosto vaste. Meno spesa pubblica incontrollabile (da politici e burocrati) e al loro posto iniziative promosse dai cittadini, e poi stabilmente controllate da loro. E’ un mondo da inventare, certo. Ma è l’unica opzione per risvegliare la nostra economia senza imporre altre tasse, nella libertà-responsabilità, nel senso civico spinto fino all’investimento.

Le risorse ci sono, anche se nessuno ne parla. Milano vale quasi mille miliardi di euro di patrimoni, di risparmi delle famiglie. Soltanto il 5% di questa enorme somma potrebbe cambiare la città, cambiare l’aria mefitica che dobbiamo respirare, cambiare il destino di tante famiglie povere e immigrate, e forse cambiare il destino dell’Italia. Che striscia da un quarto di secolo nella stagnazione. Sotto il macigno di un debito pubblico che ha generato, dall’altra parte, questa patrimonializzazione persino superiore a quella delle famiglie tedesche.

Dobbiamo arrivare al punto di convincere queste famiglie patrimonializzate (noi) a investire, liberamente e volontariamente nella loro città. Dobbiamo sviluppare una politica costante che “alleni” i milanesi a esserci, a partecipare. E offrire loro nuovi beni pubblici con rendimenti rispettosi dei loro risparmi. E’ possibile in un’era di titoli di stato a rendimenti negativi. Una nuova public company all’1% di rendimento per l’efficienza energetica dei condomini di Milano è la prima cosa da fare. Cambierebbe la nostra vita e la salute dei nosri figli.

Sono tra i pochi, forse, che può prendersi la briga di tentare questo folle progetto. Per portare Milano al prossimo livello di democrazia. Attiva, concreta, produttiva.

Mi serve la vostra attenzione. Non per me, ma per una città che ha tutte le carte in regola per guidare una trasformazione dal basso dell’intero paese.

Una crocetta e la danza comincia (spero). Promesso.

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Intanto venite a due appuntamenti. Il primo, venerdì prossimo alle Acli di Via Conte Rosso 5 in cui ci sarò, con Marco Cappato e Claudio Marinoni (cadidato sindaco al Municipio di Zona 3 per la lista Radicali- Alternativa Municipale). Cominciamo con un aperitivo alle 19,30.

E il secondo, venerdì il 27 maggio. Stiamo preparando un festa della partecipazione. Perchè un lungo percorso, fuori dalla crisi italiana, è appena cominciato.

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