Il 2012 segnerà il ritorno ai grandi numeri pre-crisi per gli hedge fund. Secondo gli analisti di Barclays quest’anno, a livello globale, ci sarà un’impennata di 80 miliardi di dollari nel flusso degli investimenti in fondi speculativi. Se queste cifre si confermeranno si assisterà all’incremento più sostenuto dal 2007, cioè da prima del crack della banca americana Lehman Brothers. Le aspettative per l’anno in corso da parte degli addetti ai lavori sono di un anno record nei fondi investiti.
*Hedge funds= Fondi speculativi
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MILANO - Se persino l’ Osservatore Romano parla di «tempismo sospetto» e i cinesi dubitano della credibilità di Standard & Poor’ s quando declassa Italia, Francia e altri sette Paesi dell’ Europa, forse davvero qualcosa non va nel meccanismo dei rating. Il banchiere d’ affari Guido Roberto Vitale, 74 anni, crede alla teoria del complotto. Di più: parla di «terza guerra mondiale», giocata anche attraverso i rating. «Premessa: io in casa ho due vecchie gloriose bandiere americane al posto di due quadri. Ciò detto, è sorprendente o quantomeno singolare il tempismo delle agenzie nell’ occuparsi d’ Europa». Anche lei ha dubbi sulle agenzie? «L’ Italia sta facendo uno sforzo enorme per rimettere in sesto i conti, Germania e Francia cominciano a riconoscerci il merito dei sacrifici, il mercato pure; e le agenzie di rating improvvisamente ci sparano addosso. Credo che non sia solo frutto di una rigorosa coscienza professionale ma sia anche ispirato da certi ambienti americani, conservatori in politica estera e interna, che continuano ad avere una concezione imperiale degli Usa e che malvolentieri – ma secondo me in maniera molto miope – vedono la nascita di una moneta forte in Europa».
Praticamente la terza guerra mondiale. «Stiamo in qualche modo vivendo una terza guerra mondiale che per ora per fortuna non ha fatto morti né distruzioni fisiche. Poi per ragioni di opportunità si può dire che non è vero, che è solo la poca buona volontà dell’ Europa di darsi istituzioni comuni. Ma in realtà questa è la terza guerra mondiale». L’ Europa che cosa dovrebbe fare? «Accelerare l’ unificazione politica, economica, fiscale e finanziaria, avere una banca centrale prestatrice di ultima istanza e creare un’ agenzia di rating per valutare aziende e istituzioni del Nord America e dei Paesi nei quali vuole investire.
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Ho messo queste tre citazioni in sequenza per chiarire a me stesso un punto.
Ho ben chiaro che gli Usa, dalla follia del 2007 e 2008, sarebbero usciti falliti se non fossero stati detentori di moneta di riserva mondiale. Ho anche ben chiaro che gli Usa sono, a differenza dell’Europa (Gran Bretagna esclusa) gli unici che stanno continuando a godersi un certo bengodi.
Quindi Vitale coglie, a mio avviso, elementi di verità. Aggiungo che il dollaro fallito fa gioco ai cinesi, che vi devono esportare. E aggiungo che le piazze finanziarie speculative sono quanto resta a Gran Bretagna e in parte Usa (fatta eccezione per il militare) come motore delle loro economie.
Ma a questo a dire che vi sia un complotto no. No, c’è solo un sistema robotico software planetario. Ed è pure peggio di un complotto tra umani. Almeno l’ultimo lo blocchi con quattro accuse e arresti. Una rete di algoritmi, puntati sul massimo profitto a breve, no.
Certo, quelli dei ratings sono un po’ conservatori. Specie dopo l’ultima tremenda figura che hanno fatto nel 2008. Hanno qualche vizietto. Fanno generalmente il tifo per Wall Street e la City, casa loro. E in Europa, nonostante la sua economia faccia pena, tendono a salvare la Gran Bretagna. E a picchiare duro su quei comunisti di francesi e italiani.
Nessun complotto, solo noi che non sappiamo difenderci.