Vent’anni (anzi ventuno)

The founders of the Italian state one hundred and fifty-two years ago had fought and even died hoping to bring Italy back to a central position as a cultural and economic powerhouse within the Western world, as the one it occupied in the late Middle Ages and Renaissance. That project has now completely failed,

 

Voglio celebrare il mio personale anniversario, ancorchè sbilenco e approssimativo (ma più vero di tante minchiate correnti) dedicato all’Italia. All’Italia già patentemente fallita del 9 luglio 1992, quando Giuliano Amato, allora consigliori di Bettino Craxi (il principale distruttore dell’Italia), in una notte arraffò dai conti bancari degli italiani un’equa ma congrua tangente. Congrua abbastanza per mettere tranquilla Washington sulle sorti della Repubblica delle Banane creata, perlappunto, da Bettino-Bottino, divo Giulio Andreotti  nonchè il coniglio mannaro Forlani.

Voglio celebrare quella data, che diede al mondo la nozione di Italia fallita, perchè oggi, dopo 32mila aziende morte, l’8-10% del Pil distrutto, è di allora che parliamo, via mostruoso debito pubblico mai smaltito e anche accumulato. Perchè, grazie ai Berlusconi e soprattutto ai Tremonti, siamo peggio di allora.

Dopo Craxi dovevano lavorare per tirarcene fuori. Hanno fatto il contrario. E ora l’Italia sta morendo.

(questo articolo di Roberto Orsi,  della London School of Economics, pubblicato anche sul blog di Beppe Grillo, merita una lettura. E’ il più incisivo e dettagliato atto di accusa contro le politiche seguite negli ultimi venti anni, e le loro conseguenze)

Voglio celebrarla perchè, di questo passo, il 10 luglio 2014 mi aspetto (spero) una sorta di secondo risorgimento. Per vent’anni infatti abbiamo avuto un pregiudicato e pervertito al potere a cui, e ai suoi, poco o nulla fregava del paese e di noi.

Invece della cura al fallimento del 92 abbiamo avuto il contrario. E oggi, risultato dei 21 anni, siamo al collasso.

Il punto è: chi fa gli interessi dell’Italia (misurabili non a parole ma in risultati)? Un altro clown?

Chi fa gli interessi nazionali, oggi? Siamo diventati un paese di vecchi, di depressi, di sfruttati, di cocainomani, di emigrati.

Siamo diventati un paese di schiavi dell’Europa. Chi o cosa ci potrà riscattare da questa fine annunciata?

Non loro.

Solo un secondo Risorgimento italiano.

 

 

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