Leggo i risultati elettorali non tanto come destra o sinistra, emergenza del populismo o del movimento 5 stelle. Ma come segnale dell’entità della crisi italiana. E questa entità risulta inaudita.
Otto milioni di voti si sono mossi. Cinque dal centrodestra e tre dal centrosinistra. Verso un movimento di opposizione pura invece che verso le alternative (tradizionali) di governo.
Un’enorme spinta centrifuga nel corpo elettorale. Messa in moto dalla crisi, dalla non risposta alla crisi, e dall’insensibilità della casta politica (per poco) dominante.
In presenza di questa crisi, e questa risposta alla crisi, credo sia ragionevole supporre in una nuova esplosione politica più o meno tra sei mesi.
Oppure, alternativamente, che i giovani rappresentanti di questa opposizione trasversale riescano a prodursi in una sorta di miracolo stabilizzante. Riuscendo a imporre, con il loro 25% di voti, una politica completamente diversa dal passato.
Tutto è aperto, come non mai