Caro Professore,
Questo è un post di sostegno, se è vero che sta combattendo la sua battaglia elettorale decisiva.
Ricordi a Pierferdinando Casini cosa fu trovato nel covo del capomafia Provenzano: volantini elettorali dell’Udc. E questo colpì milioni di italiani. Più dell’arresto di Totò Cuffaro.
Certo Lei anche ricorderà, da economista, chi fu uno dei due grandi responsabili del mostruoso debito pubblico che da decenni ci schiaccia. Tal Giulio Andreotti, capo riconosciuto, palese e occulto della Dc (l’altro si chiamava Bettino Craxi).
Sono solo un paio di esempi. Lei ne ricorda certamente altri, e anch’io. Milioni di italiani li ricordano. E’ il motivo perchè quel piccolo residuato chiamato Udc non ha mai superato il 10%. Gli italiani hanno persino preferito affidarsi a Berlusconi che a qualcosa che puzzasse ancora di Dc.
Provi, da economista matematico, a fare la sommatoria delle indagini per corruzione su esponenti Udc e correrarla al trend generale della casta. Vedrà che è sopra la media.
E come possono pretendere che il 50% degli eletti di una sua lista vada a loro? Non le sembra strano, eccessivo?
Per cui, dato che Lei è una persona seria e ha una visione in gran parte decisiva per i prossimi anni, non inquini tutto con l’Udc.
Dia un taglio al passato.
Anche se tre liste di centro a lei collegate, come spiega bene Ricolfi oggi sulla Stampa, le frutterebbero un po’ di voti in più, non si lasci incantare.
Meglio due punti in meno ma una proposta politica completamente nuova, e all’altezza anche dei giovani.
Lasci che l’Udc si sciolga in questa lista (ma in modo controllato). E magari con lei si perda nell’oblio (così come è stato per il partito socialista) quella Dc che ci ha portato l’Italia al fallimento e alla corruzione generalizzata.
In fede (un suo ex studente)