Finalmente la Lega sarà costretta a scegliersi un segretario. Non so se lo farà democraticamente, con votazioni corrette tra almeno due concorrenti.
In ogni caso la Lega, per la prima volta nella sua storia, dovrà avere un capo in qualche modo formalmente eletto da un congresso. In qualche modo legittimato da un’assemblea consapevole. E il prossimo segretario della Lega si aggiungerà a Bersani come leader di partito non carismatico-monocratico. Un novero oggi striminzito.
Dall’altro lato dello schieramento democratico italiano resteranno gli uomini-partito: Berlusconi, Di Pietro, Grillo, Vendola.
L’ultimo probabilmente si ritirerà, per dare a Sel la possibilità di modernizzarsi, forse in contatto con il nascente movimento per i beni comuni di Lucarelli.
Grillo è in difficoltà, di fronte a un movimento che già rivendica, dal basso, regole di selezione dei candidati e di linea politica fuori dalla contraffazione mediatica.
Di Pietro continua a recitare il suo ruolo. Prima o poi dovrà fare i conti anche lui con una realtà che sta cambiando.
L’era dei Berlusconi, Bossi e altri, dei partiti monocratico-mediatici sta infatti rapidamente finendo. L’Italia è stanca di sogni e chiacchiere (inutili e fallimentari) e apprezza quel tanto possibile di azione politica reale. Impersonata oggi, piaccia o meno, dal Governo Monti.
Monti potrebbe essere, da Capo dello Stato, l’artefice di questa enorme transizione. La conquista, faticosa e dura (dopo due quasi-fallimenti consecutivi della Repubblica) di una democrazia adulta, responsabile verso se stessa, bilanciata nei poteri, capace di selezionare, realmente alternante. E aperta.
E’ questo il vero sogno. Preclusoci da quasi un secolo di truffe, appartenenze e ipocrisie. La negazione di fatto di ogni possibilità di scegliere, e di operare scelte che hanno reale possibilità di incidere, ci ha portati al fallimento.
La non democrazia ha congelato un terzo degli italiani in un gigantesco partito non democratico: il Pci. La non democrazia ha progressivamente trasformato la Dc in un sistema di potere, di corruzione e di appartenenza.
La non democrazia ha indotto Craxi a snaturare il paprtito socialista in una sorta di mostro di cordate facenti capo a lui. Basate sulla corrutela e concordi nell’assalto alla diligenza dello stato per l’acquisto di consenso, fino al gigantesco debito pubblico che da oltre vent’anni ci schiaccia.
La non democrazia, è la mia tesi, ha ammazzato prima e seconda Repubblica. E ci sta ammazzando.
Risanare il debito di oggi richiederà una generazione, realisticamente. Ma se allo stesso tempo regaleremo all’Italia la democrazia, chi verrà dopo avrà finalmente un paese come fu, provvisoriamente, dal 1945 al 1961.
Quando non c’era nulla da rubare. Ma solo da costruire.
Complementarmente alla tua inevitabilmente ottima analisi, stavo considerando che nel processo di smantellamento di quest’ultimo ventennio antidemocratico Italiano, che ci accompagna verso le elezioni 2013, dopo Lusi e Belsito questa dovrebbe essere la prossima tappa
http://www.silvanamura.it/chi-sono/
Riguardo a Monti Presidente, faccio un’altra sparatona delle mie: o non gliene daranno la possibilita’, o ancora piu’ semplicemente lui sta lavorando in realta’ per qualcosa di un po’ piu’ alto.
Tipo primo Presidente della Nuova Unione Europea.
Credo che Monti potrà ambire a qualcosa se riuscirà a superare la fase due, Cristiano. Che si annuncia difficile come la uno.