L’angolo di Berlusconi

Dopo anni e anni di giochetti giudiziari, ora Silvio Berlusconi pare proprio in un angolo. L’interdizione ai pubblici uffici verrà con ogni probabilità confermata tra venti giorni dalla Cassazione. E diverrà pienamente esecutiva.

Certo. Potrà far saltare il governo dopo quella sentenza. Ma a che pro? Sarebbero disastrose elezioni anticipate da tutti vissute come “ad personam” (ancora una volta), regalerebbe in pratica un Italia allo stremo al Pd e al 5stelle (anche perchè il Pdl ormai non ha piu’ un programma, dopo il veto dell’Fmi e di Standard & Poors sulla demagogia fiscale in tema Imu).

E’ proprio all’angolo, il povero Silvio. “Addomesticarsi” i giudici della Cassazione non è pensabile. Far saltare il sistema anche (e non ne avrebbe più la forza). Gli conviene solo una mossa. Andarsene dall’Italia,  da grande vittima, espatriare. E da lontano tentare di organizzare una riscossa, mediatica e politica. A Craxi non riuscì, a lui forse….chissà.

(ricordiamoci che è comunque l’uomo più ricco d’Italia).

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Forse è utile ricordare qualche considerazione elementare.

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L’uscita di scena di Berlusconi, di questo ammorbante personaggio che ha guidato la degenerazione e la stagnazione dell’Italia dal 1994, sarà (e dovrà essere) un evento epocale. Di un ordine di grandezza più incisivo e positivo di quanto fu l’esilio di Craxi nel 92.

Lo ha capito persino Grillo, che sta cambiando linea.

Putroppo Craxi fuori gioco creò un vuoto raccolto solo dal vecchio Pci-Pds, un partito a sua volta bolso, ancora ideologico e di appartenenze di affari e conservatrici. Non funzionò. Ci volle l’Ulivo di Prodì, dopo il primo sconclusionato governo Berlusconi, per capire la possibile risposta.

Oggi è meglio prepararsi in anticipo, con le lezioni del passato bene in mente.

Primo: cacciare D’Alema e tutta la sua congrega. Perchè non facciano di nuovo il giochetto del 1998, quando accoltellarono Prodi, per prendersi il comando.

Secondo: costruire un partito aperto, e possibilmente internamente contendibile. Un partito attrattivo, in gran misura secondo le idee di Barca, con strumenti moderni di intelligenza collettiva di seconda generazione. Un partito per cui valga la pena esserci, senza illusioni di carriera o di collusione con lo Stato. Un partito aperto di idee e di politica.

Terzo: favorire a destra la rinascita di forze politiche interessanti e serie. Come “fare-fermare il declino” con i loro programmi economici fondati non sulla demagogia ma su precise necessità. E non l’inutile (e poco trasparente, vedi ciellini e Udc) Scelta civica di Mario Monti.

Quarto: dare battaglia aperta alle congreghe, come Comunione e Liberazione, cresciute parassitariamente all’ombra di Berlusconi e ora transitate con Monti.

Quinto: dare battaglia alle parallele congreghe interne al Pd. In primis le Cooperative. Esternalizzarle fuori dal partito, nel loro spazio naturale di mercato, alla parti con quelle di Cl e altro.

Sono solo alcuni punti di una risorgenza forte e necessaria. Altri possono essere aggiunti.

La vera ripresa italiana.

All’appuntamento del dopo Berlusconi stavolta è necessario un Ulivo al quadrato. E senza killer nascosti e scheletri interni.

 

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6 Responses to L’angolo di Berlusconi

  1. Zingales ha aspettato quattro giorni. Rendere pubblica la cosa dopo le elezioni e far dimettere OG no eh? doveva proprio farlo a una settimana dal voto, danneggiando irreparabilmente la campagna elettorale.

  2. Cristiano says:

    aaaaaaaaah perche’ “fare-fermare il declino” e’ trasparente!

    con le sue belle finte lauree all’ultimo giorno!

    Guarda, sono stato zitto per mesi perche’ tanto mi censuravi regolarmente, oggi pero’ me lo tiri proprio fuori dalla bocca con le tenaglie: BEPPE, MA VAI A CAGARE ANCHE TE !!!

    Poi quella su Berlusconi che si riorganizzi dall’estero… MA STAI SCHERZANDO O COSA???

    Che vada all’estero, rimanga li’ in silenzio e non riorganizzi proprio nulla!!

    Con rabbia.

    (e censurami pure questa)

    Cristiano

  3. beppe says:

    Io non censuro niente, solo lo spam. E smettila di fare l’isterico.
    1) A differenza di Craxi, Berlusconi dispone di un patrimonio colossale. Potrebbe organizzare anche dalle Curili una forza politica. Ma non lo farà, resterà a fare i suoi affari in Italia finchè potrà. E non può essere incarcerato, vecchio come è.
    2) Distiguiamo quella patetica figura di Giannino da Boldrin e Zingales. Gli ultimi due hanno scritto il programma (con i suoi aspetti validi), il primo ha affossato il neonato partito.

  4. Abbandonati anche dalle cosiddette “partite IVA” e dai lavoratori autonomi in generale, che hanno capito che stanno diventando i capri espiatori del leghismo e del berlusconismo, che mira egoisticamente a interessi personali concentrati sulla casta dei privilegiati, seguendo una via populista e personalistica.

  5. Cristiano says:

    Oppure smettila tu di farmi diventare isterico.

    I miei commenti sono stati censurati no una ma piu’ volte qui, i commenti di spam non solo li pubblichi, ma ci dialoghi anche (con tanto di ringraziamento per i complimenti! o_O).

    > 1) A differenza di Craxi, Berlusconi dispone di un patrimonio colossale. Potrebbe organizzare anche dalle Curili una forza politica. Ma non lo farà, resterà a fare i suoi affari in Italia finchè potrà. E non può essere incarcerato, vecchio come è.

    Vabeh se ci si abbandona a questo pensiero allora smettiamo di perdere tempo e rassegnamoci.

    > Distiguiamo quella patetica figura di Giannino da Boldrin e Zingales. Gli ultimi due hanno scritto il programma (con i suoi aspetti validi), il primo ha affossato il neonato partito.

    Distinguere cosa?? Ma tu ci credi veramente che ne’ Boldrin ne’ Zingales sapessero gia’ prima? Credi che Boldrin e Zingales senza quella “patetica figura” di Giannino avrebbero raggiunto il 4% solo con le loro 2 belle faccie e il programma?
    Cosa vuoi distinguere?

    E’ probabilmente vero quello che dici Ramiro Stanley, avrebbero ormai dovuto aspettare e prendersi le responsabilita’ (piu’ pesanti) dopo le elezioni, ma il problema vero e’ un altro: non dovevano raccontare cazzate dall’inizio.
    E andando oltre, per quanto il programma di FID fosse ottimo, chi ha assistito ai loro incontri ha potuto vedere che al 50% erano popolati di arricchiti dall’evasione fiscale che non volevano rinunciare al loro sport preferito, non ti dico poi i loro “rappresentanti porta-a-porta” stile venditore-folletto, hai presente quelli che quando non sei interessato mettono il piede in mezzo per non farti chiudere la porta?

    ‘na bellezza di campagna elettorale proprio, trasparentissssimi…

  6. gold price says:

    ma stiamo scherzando, e perchè non ce la facciamo noi la lista che parla alla società civile al posto di restare intrappolati nei modi di fare della vecchia poltiica che poi si traducono in modi d’essere. Bene, il nostro manifesto dice che “La classe politica emersa dalla crisi del 1992-94 – tranne poche eccezioni individuali – ha fallito: deve essere sostituita perché è parte e causa di quel declino sociale che vogliamo fermare.” e Albertini a chi appartiene? alla nuova classe politica che vogliamo costruire? Siamo seri, dopo aver corteggiato Montezemolo, Casini, Bonanni (che ha dettato la pessima riforma del lavoro alla Fornero) adesso siamo arrivati a Albertini. No grazie! No grazie per il metodo che sa tanto di vecchia repubblica, no grazie per il contenuto perchè chi conosce da vicino i militanti del movimento sa che le alleanze con coloro che sono stati la causa del declino sia per responsabilità individuale, sia per aver fatto parte di partiti che ne hanno la responsabilità, in posizioni di comando e di forte visibilità sociale, è strategicamente sbagliato. Nel mio gruppo di riferimento la pensiamo tutti così e dissentiamo nel metodo e nel contenuto fortemente, ci stiamo impegnando affinchè il moviemento possa raggiungere gli obiettivi per cui è nato, non per portare acqua al mulino di chi è causa del declino. Per noi vale la “voice”, se viene ascoltata, ma è possibile anche la exit quando le scelte non sono in linea con le premesse. Caro Giannino abbandona l’idea che accordi di vertice possano portare lontano e fidati di più di coloro che si sono fidati di te, se cerchi la società civile l’hai già trovata, siamo noi!