Se il nocciolo duro della campagna elettorale di Berlusconi sta in questo scritto di Brunetta direi che la sua rediviva compagnia di giro è messa piuttosto male.
Ho seguito, su questo blog, tutta quella crisi, da maggio 2011 in poi. E mi torna, anche per le fonti allora disponibili, che fu Deutsche Bank ad avviare le ondate di vendite di titoli di stato deboli, greci, spagnoli e italiani. Per aggiustare il suo bilancio gravato da titoli tossici. Indiscutibile.
Brunetta ne deriva, generalizzando, che fu la Germania a scaricarci addosso la crisi finanziaria. Può anche darsi.
Di sicuro la scaricà su una serie di “paperi seduti”, paesi estremamente fragili. In primis l’Italia del 2011, ben diversa da quella faticosamente (e parzialmente) riparata da Tommaso Padoa Schioppa fino al 2008.
Ma come mai poi fu subito l’intero sistema finanziario mondiale a sfiduciare l’Italia di Berlusconi. Come mai l’eccelso premier si trovò ai vertici europei sistematicamente isolato?
Come mai dopo che per mesi le copertine europee traboccavano di bunga bunga?
Il punto vero, caro Brunetta, non stava invece in dovute dimissioni che il tuo capo avrebbe dovuto già dare nel 2009, ai tempi della dolce Noemi?
Avremmo avuto uno come Monti tre anni prima. Sarebbe successo tutto egualmente?
L’Italia non aveva colpe nel 2011? L’Italia di un debito pubblico cresciuto in sei anni dal 100 al 120% del pil, con una evasione fiscale imponente, in piena deindustrializzazione, con un tasso di corruzione ai record mondiali? Sei sicuro che il governo italiano, di cui eri parte, fosse innocente di un paese sempre più simile a una repubblica delle banane?
La tua analisi è quindi sbagliata e monca, caro Brunetta. Tu argomenti solo su quanto sia o sia stata forte la Germania.
Ma quanto sei stato e sei debole tu. E il tuo leader-padrone?
Thanks for every other excellent article. The place else may anybody get that type of info in such an ideal way of writing? I’ve a presentation next week, and I am at the search for such information.