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L’unica via d’uscita per il debito pubblico italiano è la riforma del fisco. Una riforma profonda a tutto campo. Disboscando la pletora di esenzioni e abbassando le aliquote , in modo che non sia più conveniente evadere, oltre che abbassando la soglia del contante. Ridurre le tasse e assicurarsi minor debito è possibile. Ma ci vuole un Governo credibile e dotato di consenso a medio termine. Ovvero forte consenso.

Oggi Mattarella ha incontrato Salvini per sincerarsi che stia zitto.

La procedura d’infrazione diviene un fatto politico . In ballo c’è un aggiustamento limitato.3,6%. Ma il segno è opposto a quello di Salvini . Vedremo se a vincere sarà Lui o Mattarella .

Due linee si scontrano .La prima vuole affermare la sua supremazia politica. La seconda non vuole perdere altra identità. La seconda gioca in difesa.

La trattativa con Bruxelles è difficile. Ma non impossibile. Lo shock fiscale di Salvini è impossibile con questa maggioranza. Non resta che trattare al ribasso. Ovvero ridurre le spese e non le tasse . Sperando nel silenzio impossibile. Nella maggioranza.

La difesa di Conte è patetica .Così facendo ha aperto la crisi di governo non l’ha chiusa.

La procedura di infrazione ora non ce la toglie nessuno. Unica mediazione è un garante Ue come Draghi che reintermedi il debito .Con una patrimoniale più o meno mascherata. E una politica restrittiva. Ovvero espansiva solo sulle imprese.

L’idea di Salvini di una flat tax da 30 miliardi sopra i 50mila euro di reddito è compatibile con quella Eu solo in caso improbabile di forte riduzione dell’evasione e elusione fiscale.

L’infatuazione per Salvini è all’apice. Ma già questo fine settimana sarà dedicata al contenzioso sul debito pubblico con l’Europa . Vedremo come ne uscirà o usciranno. Io non penso che il Governo si spaccherà e andremo a elezioni. Piuttosto ad anni di delusione. E di vana polemica.

La vittoria di Salvini è scontata. Gli italiani hanno bisogno di qualcuno che interrompa la catena di sfighe che l’attanagliano.Salvini viene visto come il salvatore. Da un’Europa estranea e ostile.