Non poteva essere altrimenti. Due ondate speculative rintuzzate (si veda sotto) e oggi una dichiarazione di Mario Draghi, governatore della Bce, molto esplicita. «Ho un messaggio chiaro da darvi: nell’ambito del nostro mandato la Bce è pronta a fare tutto il necessario a preservare l’euro. E credetemi: sarà abbastanza».
In chiaro: senza clamori nei giorni scorsi vi abbiamo ributtato indietro. Non avevamo ancora il consenso interno necessario a annunciare difese senza limiti. Ma ora è passata la linea secondo cui la crisi grave dei debiti pubblici europei è un problema sistemico, che mette a rischio la stessa stabilità monetaria dell’Europa. Quindi siamo pienamente nel nostro mandato. E dentro questo possiamo agire in modo illimitato.
Perdonate la traduzione un po’ contorta del messaggio. Ma si dimostra qui che Buffett e Moody’s hanno fatto un grave errore mettendo nel mazzo della crisi dell’Euro la Germania e il club nordico. Metterli a outlook negativo, evidentemente, ha avuto qualche conseguenza su Francoforte.
Per noi e la Spagna questo passo falso degli squali è stato un enorme favore. Ora lo spread alle stelle di Bonos e Btp è un problema di stabilità monetaria dell’intera Europa. E non più lo stigma di paesi porcelli o spendaccioni.
Oggi i 44 punti di spread guadagnati dalla follia rappresentano la singola maggior riduzione di tassi di interesse in un solo giorno. Mi complimento con Mario Draghi. Due cazzotti sotto la cintura e uno grosso, a viso aperto.
Moody’s ora mi fai il rating di rischio dei fondi di Buffett?
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