Napolitano ha messo il veto sulle conversazioni, sue e e dei suoi, su quel 1992.
Dell’Utri, secondo l’accusa, ha ricattato Berlusconi per avere soldi in cambio del suo silenzio, in gran parte su quel 1992.
Già, era un anno proprio speciale quel 1992. L’anno della fine politica di Craxi e di Andreotti, l’anno di mani pulite, Ma anche l’anno degli attentati su vasta scala della mafia.
Ma soprattutto fu l’anno in cui l’Italia andò a un millimetro da un colossale fallimento finanziario. In primavera circolavano voci consistenti sul prossimo ritiro massiccio degli investitori internazionali dal debito pubblico italiano (gonfiato dal duo politico-criminale di cui sopra).
A giugno l’Italia era sull’orlo dell’abisso. Proprio quando la Mafia alzò la testa. E si mise a uccidere, alla grande: prima Salvo Lima, poi Falcone e infine Borsellino. E dell’Utri era a Palermo a raccontare della futura Forza Italia.
L’Italia era debole, prostrata. E la Mafia, per chi non lo sapesse, era allora (e tuttora) una grande potenza finanziaria, con massicci investimenti soprattutto in Italia. Si sarebbe ritirata di colpo, dando il via al grande crollo?
Come mai nessuno, anche oggi, fa due più due? Come mai morirono in sequenza (con la manina, pare, dei servizi segreti, fin dall’Addaura) i due magistrati simbolo della lotta antimafia? I due veri pericoli per quella centrale finanziaria?
(e Falcone era un grande specialista nel “follow the money”)
Ci dicono che c’era una trattativa. La mafia ricattava lo stato con la sua potenza militare, di fare attentati. Ma se già nel primo, l’Addaura contro Falcone, oggi sappiamo che c’erano i servizi segreti in pista, e questi sono pezzi di Stato, qual era la capacità militare di ricatto della Mafia contro lo Stato? O c’era un’altra, e più reale, capacità di ricatto?
I due magistrati chiave furono per caso sacrificati? Fu questa la vera trattativa, al di là di un ridicolo papello, con altrettanto patetico ammorbidimento del 41 bis?
Probabilmente non lo sapremo mai.