La condivido e così la ripubblico:
Gentile professor Conte,
le scrivo – da collega- nel giorno del suo rientro in Universita’, dopo
aver seguito con attenzione ed empatia la sua esperienza come Primo
Ministro e con rammarico la sua recente conclusione.
Prima, avevo seguito con grande attenzione l’evoluzione del M5S dal punto
di vista della mia specifica competenza disciplinare: professore associato
al Dipartimento di Informatica della Statale di Milano, dai primi anni
novanta infatti ho avviato un Laboratorio di Informatica Civica, promosso
la prima rete civica italiana, e da allora studiato l’impatto delle
tecnologie digitali sulle forme di partecipazione attiva dei cittadini al
governo democratico della cosa pubblica, adottando un approccio di action
research, per sperimentare in contesti reali le tecnologie appropriate
(piattaforme software) atte a realizzare processi di partecipazione
democratica online. Ho costituito e sono tuttora Presidente di una
Fondazione di partecipazione (di cui sono soci l’Universita’ Statale e
alcune Istituzioni locali: Regione Lombardia e Comune di Milano, oltre che
associazioni e singoli cittadini) per portare avanti i progetti sul
campo.
Il M5S, grazie alla ‘vision’ di Gianroberto Casaleggio, ha certamente
realizzato un esperimento rivoluzionario delle forme della democrazia
partecipativa, ma – credo proprio per una scelta consapevole di Casaleggio
- ha mancato di fare la necessaria attenzione a quella ‘divisione dei
poteri’ senza la quale la democrazia non sussiste. Tuttavia per molti anni
Casaleggio e’ riuscito a nascondere i limiti teorici e operativi della
piattaforma Rousseau e della sua gestione, e cosi’ l’uso della rete come
infrastruttura per la consultazione degli iscritti nelle scelte politiche
e’ stato uno dei tratti distintivi, innovativi e identitari del M5S, che
costituisce indiscutibilmente un caso unico a livello mondiale. Infatti e’
stato oggetto di studio da parte di colleghi di varie discipline.
Ma ora che il M5S rischia una lacerazione che prevedibilmente vede
Casaleggio jr, e la piattaforma Rousseau con lui, schierato con una delle
due parti, si pone il problema per l’altra di prescindere dalla
piattaforma Rousseau senza rinunciare a quella componente identitaria che
e’ la partecipazione attiva dei cittadini attraverso piattaforme online.
Anzi, riprendendo il testimone evitando gli errori fatti.
Se lei, come molti sperano, decidera’ di assumere la guida della
rifondazione (io preferirei parlare di riprogettazione) del M5S, dovra’
necessariamente porsi questo problema, meglio se insieme a un ragionamento
su forme organizzative a rete e non gerarchiche, che proprio le tecnologie
digitali rendono possibili (forse sarebbe il caso di dire, meno
impossibili). Come nel caso della pandemia Lei ha sempre voluto ascoltare
il parere degli esperti (virologi, epidemiologi, microbiologi, etc) per
prendere, in modo scientificamente fondato, le decisioni politiche che
competevano a lei e al suo governo, cosi’ credo sia oppurtuno in questo
caso raccogliere il contributo di chi e’ esperto dei processi di
partecipazione e deliberazione online in comunita’ di cittadini attivi.
Sono personalmemente disponibile e interessata a mettere le mie competenze
a disposizione di questa scommessa.
un cordiale e sincero saluto
– fiorella de cindio