Ieri sera abbiamo cercato di spiegare perchè la partecipazione non sia un ammennicolo addomesticato da certi politici (o aziende di marketing virale milanesi per poi fare partiti stalinisti) nè un rompimento di balle per i burocrati. La partecipazione, cifre alla mano, oggi genera investimenti condivisi da 340mila euro a Bologna (un Passo per San Luca). E siamo solo all’inizio. Ma per arrivare a questo bisogna essere credibili, trasparenti, aperti. E negli scorsi 20 anni la burocrazia e le caste milanesi hanno fatto la guerra alla partecipazione, compresa la casta arancione.
Una radicale inversione è necessaria. Un centro propulsore in Comune è vitale, se si vuole ottenere un futuro partecipato, capace di indurre investimenti per il futuro di una metropoli che ora conta 4mila morti all’anno da inquinamento. Sono necessarie iniziative forti che nè il Comune nè la finanza pubblica del nostro stato fallito (dal 1992) può mettere in campo.
Solo noi possiamo farlo, nella più ricca città d’Italia, con il comune dalla nostra parte. Il problema è che lorsignori ci considerano un peso. Votiamo quindi l’unico candidato che ha a cuore la democrazia partecipata. In tutti i suoi aspetti, dai referendum fino ai crowdfunding e alle public companies del futuro. Gìà diamoci un futuro, e diamo un futuro a Milano con Marco Cappato.
La Sinistra? Oggi si presenta divisa a queste elezioni e con un candidato sindaco im posto da Renzi e disastroso. Non hanno idee, dopo una stagione Pisapia fallimentare sulla partecipazione. Un bilancio partecipativo fatto dalla Rozza e Balzani ridicolo. E il niente sotto per 5 anni. Nonostante le altisonanti promesse del 2011.
Invece qui c’è una forza potente da suscitare. Noi. Eleggete, e lo dico di cuore da co-fondatore della Rete Civica di Milano nel 1994 (RCM, oggi partecipaMi) uno che ha dietro di sè 30 anni di storia radicale di democrazia referendaria e partecipata. Uno che capisce la nostra potenzialità. Non date il voto a me ma a lui. Non date il voto a una cariatide rosso antico o a un’arrivista renziano. Il voto radicale a Milano servirà davvero.