Il punto della tragedia italiana sta qui, e solo qui. Il paese patrimonialmente più ricco d’Europa ma anche in più veloce impoverimento e disoccupazione. Un paradosso percorso da una sfiducia profonda, abissale.
Giustificata da una classe politica e tecnocratica che ha fatto fallire il paese fin dal 1981. Senza poi mai riuscire a risollevarlo.
Quei 4mila miliardi in titoli ad accumulazione sono il frutto di anni e anni e di risparmi dettati dalla paura, da quella mandria di dementi di Roma, Montecitorio, Palazzo Chigi, da quel spendi e spandi di Bettino Craxi, del conseguente crack del 92, del clamoroso errore della Banca d’Italia di Ciampi nel calcolare l’effetto dell’inflazione al 20% su Bot e Cct messi incautamente sul mercato. Generando un mostro di interessi su interessi, anatocismo. E poi Berlusconi, Tremonti con il loro sogno infausto di un nuovo miracolo italiano (e nessuna correzione nei conti). E infine la banca d’affari di D’Alema. E poi ancora Berlusconi, indifferente al cataclisma mondiale del 2007. Fino al secondo crack del 2011.
2 milioni di famiglie italiane abbienti hanno protetto i propri risparmi da questa gente. Punto. Ora continuano a farlo, anche se i tempi richiederebbero l’esatto contrario.
Tra le tante chiacchiere, consiglio la lettura del pezzo di Pavesi. E’ la grande risultante storica, la fotografia economica di un Italia divisa. Stretta nella paura da un lato e nella povertà dall’altro. E che, dentro questa frattura, sta affondando.
Berlusconi difende i privilegi dell’Italia ricca (Fininvest inclusa). Renzi, con il suo sciagurato Nazareno, non osa toccarla.
Non vi sono risorse oltre queste, ma sono anche, sulla carta, abbondanti. Ma Renzi è inerte, ha paura di politiche vere, e perde consensi.
Una semplice proposta.
La rivoluzione italiana (auspicabile) sarà patrimoniale (e non necessariamente punitiva) o non sarà.
- Renzi enumeri la crescita delle sentenze di processi civili completate in 15 giorni.
- Renzi esibisca tangibili risultati in tema di evasione fiscale.
- Renzi metta in moto una visibile dismissione di patrimonio pubblico inutilizzato.
- Renzi tolga gli sprechi dagli appalti pubblici, con numeri alla mano.
- Renzi mostri almeno 50 casi di corruzione pubblica puniti.
Fatto ciò (quindi guadagnatosi un po’ di fiducia coi fatti)….
Un prestito forzoso per la ripresa, sui 2 milioni di grandi risparmiatori, diviene argomento di cui parlarne.