Grillo, che ne farai degli euro-voti?

Abolizione del Fiscal Compact, il trattato europeo-capestro per l’Italia, messa in comune dei debiti pubblici (quanto e come non si sa), Eurobond per finanziare la ripresa. Beppe Grillo ha cominciato il suo tour per le europee con in tasca, a quanto sembra, i dieci punti  di Alexis Tsipras, il candidato della coalizione europea di sinistra.

Lo dico in modo positivo. Fa piacere che le idee giuste si diffondano. Fine dell’austerità, riduzione netta nel costo del debito pubblico (un macigno che ci portiamo sulle spalle da trent’anni), progetti di investimento pan europei. Questa è la ricetta condivisa e condivisibile, la strada maestra per riequilibrare le sorti dell’Europa.

Grillo mette nel suo megafono queste proposte. E così la lista Tsipras. Non c’è differenza? Vediamo.

Supponiamo che il Movimento cinque stelle riesca a mandare anche 20 rappresentanti all’Europarlamento. Una grande vittoria ma…..questi eletti, un bel pattuglione, se ne starebbero ben isolati da tutte le altre forze politiche presenti. Non vi sono infatti segnali di sorta per cui il 5 stelle cambierebbe a Strasburgo-Bruxelles la strategia di stare fuori da ogni coalizione, da ogni alleanza, salvo il voto caso per caso.

Tsipras invece ha dichiarato fin dall’inizio che lui aprirà un dialogo con Schultz e la coalizione socialdemocratica. Se i suoi punti programmatici troveranno un riscontro concreto sarà pronto a aderire.

Questo è fondamentale. Fare approvare riforme epocali e complesse, dopo più di venti anni di neoliberismo dominante in Europa, come un accordo sui debiti pubblici e una Bce finalmente in grado di aiutare i paesi in difficoltà, richiede una larga e coesa maggioranza europea. Il caso per caso fa ridere. Sarà solo lo sterile grido di un gruppo isolato. E piccolo per una grande assemblea continentale come è quella di Bruxelles-Strasburgo.

I sondaggi elettorali ci dicono che i socialdemocratici avranno forse un terzo di questo europarlamento. La sinistra forse il 5% e le formazioni antieuropeiste (destra e estrema destra) potrebbero arrivare al 25%.

Un cinque stelle nello schieramento “keynesiano” potrebbe quindi persino fare la differenza.

Basterebbero in pratica solo dieci punti perchè un programma riformatore (come è quello di Tsipras e in parte di Schultz) acquistasse la maggioranza relativa, e il controllo della Commissione di Bruxelles. Un compito non impossibile, a patto di non disperdere i voti.

In questo caso avremmo, per l’Italia, l’apertura di un esito grandioso. La riduzione del costo del debito pubblico di 10-20 miliardi, risorse non più bruciate in pagamento, con il nostro lavoro, di rendite finanziarie. Ma disponibili per investimenti pubblici, per detassazioni,  per un sistema di protezione sociale decente.

A patto di non disperdere i voti, ripeto. E allora che Grillo e Casaleggio, dopo gli altisonanti buoni propositi nei comizi, ci spieghino come intendono non bruciare i voti che riceveranno. E se a Bruxelles metteranno in scena la replica di quanto è avvenuto e avviene al Parlamento italiano.

Tsipras ci ha detto, linearmente, come intende muoversi. Loro no.

 

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One Response to Grillo, che ne farai degli euro-voti?

  1. Juan says:

    No-one believes Berlusconi on this or, ineedd on any other matter. His illegal predeliction for underage girls, (whether for sex or, as is rumoured, simply to touch, as he has reportedly had impotency problems for years since prostrate surgery) is his main worry just now. It would be funny if not so serious. He hopes to corruptly include a clause to get him out of an inevitable conviction for soliciting an underage prostitute, in an ammendment to, yes, you guessed, a law AGAINST corruption. In fact, he is threatening to bring down the law and the government if they do not give in to him. Jail beckons, but he is reputedly poised to copy a previous premier, Battino Craxi, by fleeing abroad, to avoid jail time. Maybe his multiple recent visits to his old bunga-bunga buddy, Putin, is part of the plan ?