Perchè potremmo fare a meno di Monti

Qualcuno mi spiega quali fattori realmente governano l’andamento dello spread? Fino a ieri la vulgata diceva che lo spread alto era, almeno fino al novembre 2011, causato dalla sfiducia dei mercati e dei partner europei per Silvio Berlusconi. Evabbè. Credibile.

Subito dopo si disse che l’arrivo al Governo di Mario Monti lo avrebbe datto scendere.  Non avvenne subito, ci volle un robusto intervento della Bce (1000 miliardi di credito alle banche, in due aste, a gennaio e poi marzo 2012).  Poi a luglio le grandi paure sulla Grecia,  seguite da una forte attivazione della Bce, con connesso annuncio rete di sicurezza per i paesi sotto attacco, e quindi la discesa dello spread.

Ora Monti si è dimesso, l’Italia affronta una prova elettorale importante e incerta. Uno direbbe che lo spread dovrebbe di nuovo esplodere a 500 e passa punti. Invece oggi ha toccato il minimo dalla primavera 2011: 275 punti.

Lo spread è semplicemente crollato per il riflesso sui mercati della soluzione politica negli Usa al rischio di precipizio fiscale.

Nulla a che fare quindi con le dimissioni di Monti. Comincio a pensare anche che Mario Monti non sia tanto indispensabile. Nè siano tanto indispensabili le sue terapie, tutte giocate su un rigore a tutti i costi che ci ha portato in profonda recessione.

Monti non ha il monopolio del consenso dei mercati. Ma questo ultimi potrebbero persino preferire, valutando le prospettive italiane, su mix diversi di politiche per il rigore, l’equità fiscale, e l’effettivo stimolo alla ripresa e al lavoro.

 

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One Response to Perchè potremmo fare a meno di Monti

  1. Avari says:

    You’re a real deep thienkr. Thanks for sharing.